10 novembre 2010

AISHWARYA RAI


Solo per cercare una sua fotografia ho impiegato più di mezz'ora. Quale scegliere tra i tanti volti, colori e acconciature della donna più bella del mondo? O forse dovrei dire la donna più bella mai nata? Alla fine ho optato per un'immagine del suo viso, dai tratti impossibili da dimenticare per chiunque - uomo, donna, vecchio, giovane, indiano o non, interessato al cinema o non - li abbia mai colti in una qualsiasi rivista, anche di sfuggita.
Oggettivamente perfetta e incriticabile, Aishwarya Rai è la regina di bellezza del sub-continente oltre che la leading lady di Bollywood e la modella più ricercata da ogni fotografo e brand internazionale. Principessa ancora prima di diventarlo legalmente (nel 2007 ha sposato Abhishek, il figlio di Amitabh Bachchan, strappando ai sogni delle giovani di mezzo mondo lo scapolo più regale e desiderato) e attrice dalla carriera in costante ascesa. A trentasette anni vanta una filmografia che supera i quaranta titoli ed è considerata da oltre un decennio l’attrice di punta. Nonostante la recente invasione delle giovanissime, Mrs. Bachchan è l’attuale sovrana indiscussa di Mumbai, sempre più brava e professionale, sempre più bella, sempre più richiesta.
Incoronata Miss World nel 1994, Aishwarya, nata a Bangalore (Karnataka) da una famiglia che non aveva niente a che vedere con lo spettacolo, raggiunse una notorietà immediata alla chiusura del concorso di bellezza. Grazie al suo aspetto meraviglioso, al suo stile, alle sue doti di danzatrice, il cinema non poteva che essere la sua naturale destinazione.  Il suo debutto fu Iruvar (1997), diretto da Mani Ratnam, regista Tamil oggi affermatissimo anche a Bollywood che la dirigerà nuovamente nel bellissimo Guru (2007) e nelle due versioni, Raavan / Raavanan (2010), del film ispirato al Ramayana. Nel suo primissimo lavoro, applaudito dalla critica, l’attrice adolescente si confrontò con il mito della cinematografia Malayalam, l’acclamatissimo Mohanlal. Nello stesso anno venne distribuita anche la sua prima pellicola Hindi, Aur Pyaar Ho Gaya, che la vide in coppia con Bobby Deol, il figlio più giovane di Dharmendra, ma Aishwarya dovrà aspettare il 1999 per imporsi definitivamente come la nuova superstar indiana. Due film, Taal e ancor più Hum Dil De Chuke Sanam, le consegnarono su un piatto d’argento le chiavi del regno.
Taal, diretto da Subhash Ghai, fu un successo moderato, ma la popolarità di Aishwarya crebbe a dismisura. L’attrice è il fulcro della storia, e nonostante presenti ancora una certa piattezza interpretativa, brilla come un astro nei numerosi brani musicali, indimenticabile dea che danza sotto una pioggia scrosciante per celebrare il risveglio della natura sulle note di A.R. Rahman, lo stesso compositore che scriverà per lei un'altra e persino più bella canzone immaginandola danzare sotto la pioggia: “Barso Re” per il film Guru .

Aishwarya è quasi troppo bella per essere vera, ispirazione per i registi, sogno impossibile per gli spettatori, modello di assoluta perfezione per gli stilisti. Sanjay Leela Bhansali la scritturò per il ruolo di Nandini in Hum Dil De Chuke Sanam, contornando la sua bellezza celestiale con setting grandiosi, adornandola con abiti e gioielli da sogno, scegliendo per lei curatissime coreografie. Sicuramente non il miglior film del regista - anzi, inspiegabilmente mediocre se si considerano i suoi capolavori successivi -, HDDCS ha comunque il merito di essere una delle pellicole capaci di mettere maggiormente in risalto la protagonista femminile che regna su un piedistallo sfavillante snobbando la natura umana e terrena delle sue co-star, Salman Khan e Ajay Devgan.

La collaborazione tra Bhansali e l’attrice trionfò nell’incredibile Devdas (2002), il film più ambizioso della storia del cinema. Aishwarya affiancò il sensazionale protagonista Shahrukh Khan e la splendida Madhuri Dixit in quello che da tutti è considerato un classico senza tempo. Il regista ha spesso definito Aishwarya la sua musa ispiratrice, e le ha regalato un nuovo attesissimo film, Guzaarish, i cui promo già spopolano in rete, accanto al suo compagno di scena più celebre, il dio greco Hrithik Roshan. Devdas collezionò record, e fu la prima pellicola bollywoodiana ad essere selezionata a Cannes. Aishwarya, splendida come non mai, sfilò sul red carpet catturando irreversibilmente l’attenzione di pubblico e fotografi, e in seguito fu anche la prima attrice indiana nella giuria del festival francese.

Ma veniamo alla parte meno gradevole: fu un film pallidissimo diretto da Gurinder Chadha, Bride & Prejudice/Matrimoni e Pregiudizi, a trasformarla in ambasciatrice del cinema indiano all’estero. L'aspetto strano e un po’ triste è che la sua notorietà nei Paesi in cui Bollywood era ancora una parola sconosciuta e male interpretata passò attraverso un prodotto di disarmante sciatteria, d’impostazione del tutto occidentale (ma spacciato per cinema indiano) e, ancora peggio, parodistico e sbeffeggiante. Inutile piangere sul latte versato: Aishwarya, un po’ per ambizione e un po’ per senso degli affari, accettò il ruolo da protagonista e sfruttò una grossa chance. 
Kareena Kapoor, che di fiuto per le occasioni non ne ha affatto (tuttalpiù un orgoglio formato grattacielo), rifiutò di partecipare al film dicendo bye bye alla possibilità di diventare una star internazionale.
Malgrado ciò, i tentativi di sbancare anche a Hollywood non portarono risultati degni di nota. A parte il grazioso esperimento fusion di Mistress of spices, pellicola in inglese ambientata a San Francisco, Ash fu relegata in ruoli secondari e miseri, in pellicole di bassa qualità come The Pink Panther 2 e The Last Legion. Anche Provoked (2007), nel quale interpreta una donna vittima delle violenze del marito, sparì senza lasciare traccia.
Prendendo le distanze da alcuni film melensi che interpretò a catena in alcuni anni della sua carriera (come Mohabbatein e Dil Ka Rishta), piano piano Aishwarya iniziò a mostrare il suo crescente talento: se all’inizo al pubblico bastava ammirare la sua bellezza divina, gradualmente emersero nuove e indiscutibili doti, e anche i critici e i più scettici si convinsero della sua crescita professionale. Al tempo stesso due item songs, "Kajra Re" dal fim Bunty aur Babli e "Ishq Kamina" da Shakti - The power, crearono reazioni di trepidante isteria. Aishwarya finalmente accettò personaggi di diverso genere, dal film d'azione Kakhee alla perfetta e sobria interpretazione in Raincot di Rituparno Ghosh, dal ruolo dell’indecisa Antara in Shabd a quello di Binodhini in Choker Bali.

Il 2006 fu l’anno del travolgente successo di Dhoom 2 - Back in action. Hrithik Roshan e Aishwarya Rai mandarono in estasi gli spettatori con la loro chimica incredibile, mai sperimentata prima. I due attori dalla bellezza impressionante e ruggente proposero un nuovo e sensualissimo look, si abbandonarono ad ammiccanti coreografie e accecarono col loro splendore. Il film, uno dei maggiori successi dell’anno, regalò agli spettatori increduli una nuova Aishwarya: graffiante, moderna, talmente sexy da stordire sia il pubblico maschile che quello femminile sulle note di “Crazy Kya Re”.   Poco più di un mese prima l’attrice aveva portato nelle sale cinematografiche il remake di Umrao Jaan, successo del 1982, originariamente interpretato da Rekha. La nuova versione, voluta del regista J.P. Dutta celebre per i suoi film a fondo storico / politico (LOC Kargil, Refugee, Border), passò inosservata. Il pubblico lo giudicò un film lento e noioso, nel quale nemmeno la bellezza di Ash e la sua grazia ultraterrena furono sufficienti a irradiare energia. Aishwarya Rai e Abhishek Bachchan, reduci da una serie di flop (prima di Umrao Jaan recitarono insieme in due melodrammi di scarso valore, Dhaai Akshar Prem Ke e Kuch Naa Kaho, quest'ultimo trasmesso da Rai Uno col titolo Un padre per mio figlio), riuscirono finalmente a raggiungere il primo grande successo insieme con lo splendido film di Mani Ratnam Guru (2007). L’intesa in e off screen tra l’erede Bachchan e la più bella del reame venne svelata durante i festeggiamenti per il trionfo di Guru al box office: la loro relazione fu ufficializzata e confermata da Amitabh Bachchan, padre dello sposo, seguita dal fidanzamento e da uno spettacolare matrimonio celebrato con i rituali dell’India del Nord e del Sud a cui presenziarono le maggiori star e personalità pubbliche indiane. I fans attesero per giorni la pubblicazione delle foto ufficiali dell’evento più atteso dell’anno. Girarono voci su un presunto abbandono delle scene dopo le nozze, tempestivamente smentite dalla diva, più che mai interessata a continuare la sua carriera tanto che, insieme a tutta la famiglia Bachchan, si lanciò in un tour mondiale, l’Unforgettable World Tour, toccando gli Stati Uniti, il Canada, Londra e Trinidad.
Nel 2008 è stato distribuito il grandioso Jodhaa Akbar di Ashutosh Gowariker, e nel ruolo di Jodhaa, moglie dell’imperatore Akbar, Aishwarya conquistò il pubblico con una delle sue migliori interpretazioni. La sua intesa con l’attore Hrithik Roshan si dimostrò ancora una volta assolutamente vincente. Prima di concedersi un anno sabbatico, Ash recitò nel film di Ram Gopal Varma, Sarkar Raj, sequel di Sarkar, affiancando sia il marito Abhishek che il suocero Amitabh Bachchan.
Con ben quattro film il 2010 appartiene ufficialmente a lei. Il flop commerciale della versione Hindi di Raavan (in compenso la versione Tamil, Raavanan, ha spopolato al botteghino) viene compensato dalla pioggia d'oro del blockbuster Tamil Endhiran / Robot, girato in locations d’eccezione quali il Machu Picchu (Aishwarya Rai girò alcune scene anche sulla Muraglia Cinese, a fianco delle torri gemelle e alle spalle del Colosseo per il film Jeans, diretto dallo stesso Shankar). L’attrice conclude il decennio portando una ventata di colore con Action Replayy, il film di Diwali diretto da Vipul Shah (Namastey London) nel quale torna a sfoggiare un look da adolescente con zatteroni, minigonne e codini anni ’70 al fianco di un esuberante Akshay Kumar. Nel 2010 il tanto atteso Guzaarish, riporta nuovamente sullo schermo la coppia cinematografica Aishwarya/Hrithik ma il film non ottiene il successo sperato nonostante sia stato diretto da Sanjay Leela Bhansali. Dopo un'interminabile pausa di cinque anni l'attrice torna finalmente a lavorare e nel 2016 esce Jazbaa, un thriller niente male che la vede protagonista accanto a Irrfaan Khan. L'anno successivo sarà poi coprotagonista di Ae Dil Hai Mushkil, il nuovo film di Karan Johar con Ranbir Kapoor e Anuskha Sharma, e affiancherà Randeep Hooda nello struggente Sarbjit. L'apparizione più recente è in Fanney Khan (con Anil Kapoor e Rajkummar Rao) nel quale interpreta una cantante pop indiana.


INFO, GOSSIP, LINK, CURIOSITA’, ECC…

Aishwarya parla correttamente Tulu (la lingua della sua comunità natale), Hindi, Inglese, Kannada, Marathi, Tamil e Urdu.
Ha girato anche un film Telugu, Ravoyi Chandamama, nel 1999.
Al concorso di Miss India 1994 arrivò solo seconda: Sushmita Sen le strappò il titolo prima di diventare Miss Universe.
Lunga è la lista dei ruoli declinati, ne ricordo solo alcuni: Tina in Kuch Kuch Hota Hai (assegnato a Rani Mukherjee), Jalwa in Mangal Pandey - The rising (Amisha Patel), Chinki in Munnabhai MBBS (Gracy Singh), Anna in Barsaat - A sublime love story (Bipasha Basu), Nishi in Corporate (sostituita da una fortunatissima Bipasha Basu), Neha in Dostana (assegnato ad una altrettanto fortunata Priyanka Chopra).
E' (o è stata) ambasciatrice di l'Oréal Paris, Longines, Coca Cola (ma anche Pepsi), Lux e Nakshatra Diamond Jewellery.
Il suo stilista preferito è Giorgio Armani.
Una nuova varietà di tulipano è stata chiamata Aishwarya Rai in onore della diva.
E’ stata la prima attrice indiana ad apparire sulla copertina di Rolling Stones, e la rivista Time Magazine la include tra le cento persone più influenti del mondo ben due volte: la prima nel 2004, la seconda nel 2010.
Ormai tutti conoscono i dettagli della sua burrascosa relazione con Salman Khan. Le liti tra lei e Sallu provocarono il suo abbandono del set di Chalte Chalte e, pare, una definitiva rottura professionale tra l’attrice e Shahrukh Khan. Un altro suo chiacchieratissimo flirt fu con l’attore Vivek Oberoi.
La rete esplode di innumerevoli siti non ufficiali, oltre 15.000, dedicati all’attrice. Suggerisco di consultare Aishwarya Rai Official Website, TheAishwaryaRai.com, Aishwarya Rai Fan Club.
Nel 2004 fu la prima attrice indiana - e ad oggi l'unica - a vantare una statua al Madame Tussauds Museum di Londra: ad affiancarla le statue di celebrità indiane solo maschili come Amitabh Bachchan, Shahrukh Khan e Salman Khan (clicca qui per le immagini della statua di Ash a Londra).
Nel 2009 le è stata conferita l'onorificenza del Padma Shree per il suo contributo allo sviluppo del cinema indiano contemporaneo, e nello stesso anno è stata proclamata, durante la cerimonia di assegnazione degli IIFA Awards, “Star del Decennio”.


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